Conoscere la Shoah

La Shoah nella colonia di Libia e nei territori italiani del Dodecaneso

La Shoah nella colonia di Libia e nei territori italiani del Dodecaneso

Le leggi razziali promulgate nel 1938 dal governo fascista colpirono anche gli ebrei delle colonie e dei territori annessi al Regno d'Italia, abbattendosi sulle comunità che da secoli vivevano in Libia e nelle isole egee del Dodecaneso. Al momento dell'introduzione della legislazione antisemita, oltre 30mila ebrei risiedevano nei territori libici, circa 4mila erano invece quelli presenti nelle isole di Rodi e Kos.

 

Le discriminazioni razziste colpirono con durezza popolazioni ebraiche profondamente radicate nelle società locali e, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la situazione precipitò con tragica rapidità anche in questi territori, fino alle deportazioni verso i campi di concentramento e di sterminio.

 

Dodecaneso

 

Quella del Dodecaneso era una comunità di lingua e cultura sefardita, nella quale i discendenti degli ebrei di Spagna espulsi nel 1492 avevano mantenuto le proprie peculiarità, prosperando nei secoli in un contesto multiculturale e tollerante. Tutto ciò fu spazzato via dal nazifascismo.

 

La rigida applicazione delle discriminazioni introdotte dalle leggi razziali indusse, nel corso degli anni immediatamente successivi al 1938, quasi la metà dei circa 4mila ebrei che vivevano a Rodi e Kos ad abbandonare le loro case e a emigrare. Per chi invece restò le isole divennero presto una trappola mortale: all'indomani dell'armistizio del 1943 il Dodecaneso fu infatti occupato militarmente dalla Germania nazista e anche qui si mise in moto la macchina dello sterminio della "Soluzione finale".

 

Come avvenuto sul territorio peninsulare italiano, anche nel Dodecaneso le leggi razziali, con il connesso censimento della popolazione ebraica, fornirono ai nazisti tutte le informazioni necessarie per mettere in atto il piano di deportazione. La quasi totalità degli ebrei di Rodi e Kos, che aveva ottenuto la cittadinanza italiana al momento dell'annessione delle isole al Regno d'Italia negli anni '20, si trovò pertanto "schedata" e priva di alcuna forma di protezione nei confronti dei nazisti.

 

Nel luglio 1944 l'intera popolazione ebraica di nazionalità italiana delle due isole, oltre 1.800 persone, venne arrestata. Le autorità tedesche avevano ordinarono a tutti gli uomini di presentarsi al Comando nazista con i documenti di identità e i permessi di lavoro per un controllo, lasciando quindi intendere che si sarebbe trattato di costringerli a dei lavori forzati. Era solo un menzogna per mascherare le reali intenzioni dei comandanti tedeschi: vennero infatti tutti imprigionati. Immediatamente dopo fu ordinato anche alle donne e ai bambini di recarsi dalle autorità naziste, portando con sé gli oggetti di valore posseduti: non avevano altra scelta che andare e, spogliati di ogni bene, vennero arrestati anche loro. Dopo pochi giorni di prigionia vennero stipati su delle navi, senza cibo né acqua, per essere trasportati fino ad Atene. Al loro arrivo sulla terraferma vennero prima condotti nel campo di transito di Haidari e poi furono stipati nei vagoni ferroviari che li avrebbero portati fino ad Auschwitz-Birkenau, dove giunsero il 16 agosto al termine di un lungo e terribile viaggio. Decine di persone morirono già durante il traferimento. Delle persone che varcarono il cancello del lager, solo 181 sopravvissero allo sterminio.

 

Sorte migliore ebbero invece i tredici ebrei di Rodi in possesso della cittadinananza turca: questi furono messi in salvo dal console di Ankara, Selahattin Ülkümen, assieme a poche altre decine di ebrei per i quali il diplomatico riuscì a dimostrare legami con la Turchia. Per ciò che riuscì a fare, dopo la guerra Selahattin Ülkümen è stato riconosciuto come "Giusto fra le nazioni" dal Memoriale per la Shoah di Gerusalemme Yad Vashem.

 

Il ricordo delle drammatiche vicende della discriminazione razzista, prima, degli arresti e della deportazione, poi, e infine gli orrori della prigionia e dello sterminio, è stato trasmesso dai pochissimi sopravvissuti. Tra questi ricordiamo Sami Modiano, divenuta una delle voci italiane più rilevanti tra i Testimoni per la Memoria della Shoah.

 

Libia

 

Le comunità di Tripolitania e Cirenaica, territori occupati dal Regno d'Italia nel 1911 e poi trasformati nella colonia di Libia, erano tra le più antiche della diaspora ebraica, le cui tracce storiche risalgono ai secoli precedenti l'era volgare. Si trattava di comunità ben integrate nella società islamica del tempo e che nei primi anni di dominio italiano videro generalmente un ampliamento dei propri diritti. L'avvento della dittatura fascista non segnò inizialmente alcuna cesura significativa, fino a quando l'emanazione delle leggi razziali non si abbattè su di esse con una durezza pari a quella che colpì quelle della penisola italiana.

 

Dopo il 1938 tutti gli ebrei residenti in Libia subirono discriminazioni in campo lavorativo e scolastisco e, con l'ingresso dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale, la situazione andò tragicamente peggiorando. La Libia divenne subito uno dei principali teatri bellici nordafricani e nei combattimenti si contarono decine di morti nelle comunità ebraiche. Le alterne vicende delle battaglie tra gli inglesi e le forze dell'Asse portarono inoltre a un dispiegamento diretto dell'esercito tedesco nella colonia dal 1941, mentre dal regime italiano le posizioni antisemite si fecero sempre più radicali: la politica anti-ebraica divenne una persecuzione sistematica condotta dai fascisti e condivisa dai nazisti.

 

Nel 1942 Mussolini decise per lo "sfollamento" degli ebrei, a cominciare dai circa 2.500 con cittadinanza straniera, che si concretizzò nella deportazione di migliaia di persone verso i campi di concentramento e quelli di lavoro forzato, situati sia all'interno del territorio della colonia che in altre zone del Nord Africa, così come nella madrepatria italiana e poi nei lager nazisti in Europa.

 

Per quanto riguarda gli ebrei libici della Tripolitania, il regime fascista decise il loro impiego forzato per sostenere lo sforzo bellico e almeno tremila uomini vennero mandati nei campi di lavoro aperti sul territorio della colonia. Rispetto agli ebrei stranieri residenti nella Cirenaica, quelli con cittadinanza francese o sotto la protezione tunisina furono deportati nei campi di concentramento in Algeria e Tunisia, quelli con cittadinanza britannica vennero invece mandati prima nei campi di concentramento in Italia e poi da qui, dopo l'occupazione militare nazista seguita all'armistizio, furono deportati nel lager tedesco di Bergen Belsen e in quello austriaco di Innsbruck-Reichenau. Gli ebrei con cittadinanza libica della Cirenaica vennero invece inviati nel lager di Giado, situato a sud di Tripoli, nel quale furono rinchiusi anche gli ebrei con cittadinanza francese e britannica della Tripolitania.

 

Quello di Giado fu un campo di concentramento interamente gestito dal regime fascista: i suoi comandanti erano italiani, così come lo erano gli agenti di guardia, coadiuvati da altri agenti di nazionalità araba. Qui vennero rinchiuse circa 2.600 persone. Le testimonianze raccolte dopo la liberazione del lager, avvenuta per mano dell'esercito inglese nel gennaio 1943, hanno rivelato le torture e le umiliazioni che gli agenti di guardia italiani inflissero ai detenuti, mentre la fame e le malattie uccisero in pochi mesi quasi 600 quasi persone. In nessuno dei paesi nordafricani sottoposti al controllo nazifascista si ebbero tante vittime ebree quanto in questo lager italiano.

 

IMMAGINE

Stele in ricordo degli ebrei di Rodi e Kos deportati dai nazisti

 

BIBLIOGRAFIA

 

"Uccideteli tutti". Libia 1943: gli ebrei nel campo di concentramento fascista di Giado. Una storia italiana - Eric Salerno – Il Saggiatore – 2008

 

Gli ultimi ebrei di Rodi. Leggi razziali e deportazioni nel Dodecaneso italiano (1938-1948) - Marco Clementi, Eirini Toliou - DeriveApprodi – 2015

 

Per questo ho vissuto. La mia vita ad Auschwitz-Birkenau e altri esili - Sami Modiano - BUR Biblioteca Universale Rizzoli – 2014

 

Una voce sottile – Marco Di Porto – Giuntina – 2020

 

La Shoah in Italia. La persecuzione degli ebrei sotto il fascismo – Michele Sarfatti – Einaudi – 2005

 

FILMOGRAFIA

Il viaggio più lungo – Ruggero Gabbai – 2013 – 53 min

https://www.scuolaememoria.it/site/it/2018/12/04/il-viaggio-pi-lungo-rodi-auschwitz-ruggero-gabbai-italia-2013-53-min/

 

VIDEO

Sorgente di vita - Figli del vento: la deportazione degli ebrei di Rodi

https://www.raiplay.it/video/2014/10/Figli-del-vento-deportazione-ebrei-di-Rodi-b5d88b7b-9fc7-44eb-b6ed-45cea0c9f9b2.html

 

LINK

 

Gli ebrei di RodiLa Shoah (in inglese)

https://www.rhodesjewishmuseum.org/history/holocaust/

 

Gli ebrei in Libia (in inglese)

https://www.yadvashem.org/articles/general/the-jews-of-libya.html

 

 

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