Conoscere la Shoah

I lager nazisti: campi di sterminio, prigionia e lavoro forzato

I lager nazisti: campi di sterminio, prigionia e lavoro forzato

Nel dicembre 1941 iniziarono le uccisioni con il gas dei prigionieri ebrei all'interno del lager di Chelmo, il primo campo nazista creato appositamente per le uccisioni di massa della popolazione ebraica. Già prima, quindi, della conferenza di Wannsee del gennaio 1942, nella quale il piano sistematico di assassinii di massa venne approvato e progettato nei dettagli dall'insieme dei gerarchi nazisti, la macchina della morte aveva iniziato a operare con le modalità "scientifiche e industriali" che avrebbero portato alla morte di milioni di esseri umani all'interno dei campi di sterminio.

 

Le uccisioni tramite l'esalazione di gas venefici erano però già iniziate nel gennaio del 1940 con l'eliminazione dei disabili, all'interno del programma eutanasia denominato Aktion T4. Nei centri adibiti allo sterminio dei disabili le vittime venivano uccise con le esalazioni di monossido di carbonio in stanze camuffate da locali doccia e i loro corpi erano poi bruciati nei forni crematori. Appare evidente come queste modalità per le uccisioni di massa furono poi adottate, su scala ancora maggiore, nei campi di sterminio.

 

La creazione dei campi di sterminio, iniziata con Chelmo e poi proseguita con Belzec, Sobibor, Treblinka e Auschwitz-Birkenau, segna un momento fondamentale nella storia della Shoah e della Seconda Guerra Mondiale. Campi di concentramento, di prigionia e di lavoro erano già stati istituiti negli anni precedenti il conflitto bellico e in maniera sempre crescente nei primi mesi di guerra, così come assassinii di massa erano stati perpetrati dai nazisti nei territori occupati, ma con i campi di sterminio le uccisioni diventano sistematiche e scientifiche, seguendo un piano che prevedeva il totale annientamento di una popolazione.

 

Per una corretta conoscenza della Shoah è necessario analizzare l'organizzazione e distinguere le finalità per le quali i nazisti crearono le diverse tipologie di lager. In totale furono oltre 40mila le strutture di concentramento e detenzione istituite dal regime per chi era considerato un nemico del Terzo Reich. Vi furono rinchiusi oppositori politici, ebrei, rom e sinti, Testimoni di Geova, omosessuali, individui considerati "asociali", prigionieri di guerra e civili dei territori occupati, principalmente dei paesi orientali.

 

Nella fase precedente lo scoppio della Guerra, i lager avevano una funzione detentiva. Il primo di questi campi di concentramento fu creato nel marzo 1933 a Dachau, nei pressi della città tedesca di Monaco, immediatamente dopo la conquista del potere da parte di Hitler. Qui vennero internati in un primo momento gli oppositori politici del regime, poi iniziarono le deportazioni di chi era considerato razzialmente inferiore o antisociale: ebrei, rom e sinti, Testimoni di Geova, omosessuali. Funzione analoga ebbero anche i lager creati successivamente, come Buchenwald e Sachsenhausen.

 

Con l'inizio del conflitto, e in particolar modo dopo l'attacco all'Unione Sovietica iniziato nel giugno 1941, i lager si moltiplicarono, soprattutto nelle aree occupate dell'Europa orientale. Civili, ebrei e non, e prigionieri di guerra vi furono richiusi e alla quasi esclusiva funzione detentiva subentrò quella dell'impiego dei prigionieri per il lavoro forzato, necessario allo sforzo bellico nazista. Il lavoro massacrante e le precarie condizioni di vita portarono alla morte - per la fatica, il freddo, la malnutrizione e le malattie - centinaia di migliaia di loro.

 

Con la creazione del lager di Chelmo e con la conferenza di Wanssee nel gennaio 1942, nella quale venne pianificata la "Soluzione Finale", ai campi di prigionia e di lavoro forzato vennero affiancati quelli di sterminio. L'obiettivo era ora quello di creare un'efficiente macchina per l'eliminazione in massa dei prigionieri ebrei, che iniziarono a essere lì deportati da ogni zona sottoposta al dominio nazista. Sebbene le vittime principali fossero le popolazioni ebraiche d'Europa, nei campi di sterminio furono assassinati decine di migliaia di Rom e Sinti, civili e prigionieri di guerra.

 

I campi di sterminio non avevano altro obiettivo se non quello di uccidere il maggior numero possibile di persone: è molto difficile determinare il numero degli ebrei che furono uccisi nei soli campi di sterminio, ma secondo le stime dello United State Holocaust Memorial Museum le vittime furono due milioni e settecentomila. Le uccisioni avvenivano in strutture fisse (le camere a gas) o in camion (come a Chelmo), attraverso l'avvelenamento per diffusione di monossido di carbonio o dello Zyklon B, l'agente tossico utilizzato principalmente nei lager di Auschwitz-Birkenau e di Majdanek. L'uso del gas permise ai nazisti l'uccisione contemporanea di numeri incredibilmente alti di esseri umani – fino a 6mila persone al giorno ad Auschwitz-Birkenau – impiegando un numero relativamente basso di militari e altro personale tedesco.

 

I lager furono utilizzati anche come laboratori per esperimenti medici sui prigionieri. Migliaia di uomini, donne e bambini subirono atroci torture in nome della "scienza" nazista, divenendo cavie umane. La maggior parte di loro morì tra indicibili sofferenze.

 

Con la sconfitta militare nazista e la liberazione dei campi, il mondo venne a conoscenza dell'entità della tragedia che si era consumata nei lager.

 

"A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che «ogni straniero è nemico». Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager."

Primo Levi

 

IMMAGINE

Bambini sopravvissuti allo sterminio nel lager di Auschwitz. Fotogramma tratto dai documenti filmati dall'esercito sovietico nei giorni successivi alla liberazione del campo.

https://encyclopedia.ushmm.org/content/en/photo/child-survivors-of-auschwitz

 

BIBLIOGRAFIA

- KL. Storia dei campi di concentramento nazisti - Nikolaus Wachsmann - Mondadori - 2016

- I lager nazisti. Guida storico-didattica - Alessandra Chiappano - Giuntina - 2007

- La distruzione degli ebrei d'Europa - Raul Hilberg - Einaudi - 2017

- La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme - Hannah Arendt - Feltrinelli - 2019

- Se questo è un uomo - Primo Levi - Einaudi - 2014

- La notte - Elie Wiesel - Giuntina – 2007

- Essere senza destino - Imre Kertész - Feltrinelli – 2014

 

FILMOGRAFIA

- ShoahClaude Lanzmann – 1985 – 613 min

- Il figlio di Saul – László Nemes – 2015 – 107 min

- Jona che visse nella balena – Roberto Faenza – 1993 – 90 min

 

VIDEO

La Grande Storia: Memoria di uno sterminio

https://www.raiplay.it/video/2017/01/La-grande-storia---Memoria-di-uno-sterminio-6686521a-8853-4674-a6d8-f8ed671964fb.html

 

LINK

I lager nazisti – The Holocaust Encyclopedia

https://encyclopedia.ushmm.org/content/it/article/nazi-camps

 

I campi di sterminioYad Vashem (in inglese)

https://www.yadvashem.org/holocaust/about/final-solution/death-camps.html

 

I campi di prigionia e di lavoro – Yad Vashem (in inglese)

https://www.yadvashem.org/holocaust/about/camps/labor-concentration-camps.html

 

 

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