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Raccomandazioni per l'insegnamento e l'apprendimento dell'Olocausto

Raccomandazioni per l'insegnamento e l'apprendimento dell'Olocausto

Pubblichiamo l'introduzione dell'Ambasciatore Luigi Maccotta, capo della delegazione italiana presso la International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) alle Raccomandazioni per l'insegnamento e l'apprendimento dell'Olocausto nelle scuole italiane.

Il testo completo delle Raccomandazioni è scaricabile cliccando su questo link

 

L’Italia dal 1999 è membro dell’Alleanza Internazionale per la Memoria dell’Olocausto (IHRA), che raggruppa 34 Paesi e le più rilevanti organizzazioni internazionali (ONU, UE, UNESCO, Consiglio di Europa, OSCE). Fondata nel 1998, sulla base di una solenne Dichiarazione considerabile alla stregua di una Carta Fondamentale (la “Dichiarazione di Stoccolma”), l’IHRA si è data una missione: quella di operare per un mondo che ricordi e commemori l’Olocausto e nel quale non accadano più genocidi. Si tratta di un’aspirazione alta, ambiziosa e verrebbe da aggiungere purtroppo tuttora, anzi, più che mai necessaria, alla luce delle perduranti forme, vecchie e nuove, di antisemitismo, razzismo, xenofobia, odio contro lo straniero, negazionismo che circolano in abbondanza sulla rete e nell’infosfera.
Si tratta di un impegno quotidiano ma anche di un ideale di lungo periodo che l’IHRA si propone di portare avanti riunendo Rappresentanti di Governi ed Esperti che (fatto unico nella diplomazia multilaterale) lavorano fianco a fianco in seno alle delegazioni nazionali e nei vari Gruppi di Lavoro e Comitati in cui l’IHRA è strutturata.

Scopo comune delle 34 Delegazioni è quello di rafforzare, far avanzare e promuovere, su scala mondiale l’insegnamento, la memoria e la ricerca sull’Olocausto, che è un genocidio unico nel suo genere  per la vastità, per il numero e la pluralità delle vittime (ebrei, rom, sinti, oppositori politici, omosessuali, disabili), perpetrato dal regime nazista e dai governi che furono suoi alleati, complici e collaboratori nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Tra questi governi c’era, purtroppo, in Italia quello fascista.

La struttura dell’IHRA prevede un Segretariato Generale permanente con sede a Berlino, ma ogni anno la sua Presidenza viene assicurata a rotazione ad un differente stato membro. Per due volte la Presidenza dell’IHRA è stata affidata all’Italia (2004 e 2018). Nel 2018, in occasione della Presidenza Italiana e della ricorrenza dell’80° anniversario dell’emanazione delle Leggi antiebraiche da parte del regime fascista, sono state predisposte da alcuni dei più autorevoli esperti della Delegazione italiana (sotto il coordinamento dell’allora Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) delle "Linee Guida" per l’insegnamento della Shoah”, firmate dall’allora Ministro e  presentate in occasione della riunione plenaria del novembre di quell’anno. Le “Linee Guida”, che si possono consultare sul sito del Ministero dell'Istruzione e sul portale Scuolaememoria.it (MI-UCEI), offrono una serie di suggerimenti e consigli ai docenti al fine di aiutarli nell’insegnamento di un tema complesso e delicato come la Shoah, che si presta a distorsioni, approssimazioni, banalizzazioni.

L’IHRA ci offre ora le sue “Raccomandazioni” che pubblichiamo nella traduzione italiana. La definizione stessa vuole sottolineare il rispetto e l’autonomia che hanno gli Stati membri nell’adottarle o ispirarsi ad esse. Questa autonomia viene più volte evocata nel documento.
Sono raccomandazioni che rispettano ordinamenti e sistemi scolastici e narrazioni nazionali, che sono espressioni di sensibilità politiche ed equilibri sociali locali ed il frutto di ricerche storiografiche che debbono essere, per definizione e per principio, rigorosamente libere.

Queste “Raccomandazioni” arricchiscono le “Linee Guida”, non le sostituiscono, semmai le ampliano. Vanno pertanto lette con la consapevolezza che il campo di indagine e di azione che ambiziosamente si propone l’alleanza è il Mondo (basti pensare che tra i 34 paesi, è compresa quasi tutta l’Europa oltre a Stati Uniti, Argentina, Israele, Australia e Canada). Ciò non significa che ogni paese non possa e non debba fare i conti con particolare attenzione alla propria peculiarità ed al ruolo avuto nel periodo nazifascista. Per quanto riguarda l’Italia, ad esempio, è giusto ed opportuno che i curricoli scolastici mettano l’accento sulle vicende nazionali e sul ruolo millenario di una numericamente contenuta ma molto attiva e variegata comunità ebraica, facendo di tutto anche per approfondire e diffondere la conoscenza del genocidio, ancora poco noto, a danno di Rom e Sinti nell’ambito della Seconda Guerra Mondiale.

Le nostre “Linee Guida” sono l’invito ad un’immersione nelle vicende italiane del Ventennio fascista e del periodo della Seconda Guerra, per fare luce sulle pagine più oscure, rimanendo ancorati al metodo scientifico, critico, perseguendo la verità o forse più umilmente, anelando al massimo grado ottenibile di obiettività.
L’accento viene posto su un approccio multidisciplinare per coinvolgere il più possibile gli studenti permettendogli di spaziare su una vasta gamma di discipline.

In ogni caso, un fenomeno complesso e tragicamente umano come la Shoah deve essere indagato ricorrendo a tutte le armi del sapere, evitando la retorica, l’astrazione, la trivialità, nella consapevolezza che si è appunto trattato di una vicenda umana, con vittime, carnefici, resistenti e passivi spettatori, che siccome è accaduta (e ancora vi sono testimoni delle predette categorie) si deve combattere affinché non si ripeta. Solamente uno studio vigile, continuo, correttamente impostato e documentato della Shoah potrà generare quegli anticorpi all’estremismo e alla violenza che producono società genuinamente rette da principi democratici, dotandole di sensori per riconoscere le patologie, rafforzandone la coscienza civile e la volontà politica per estirparle.

Tags: scuola, SHOAH, IHRA, didattica, memoria, insegnamento