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Ariel e l'albero dei cachi

di Alessandro Marcigliano, illustrazioni di Chiara Sgarbi

Ariel e l'albero dei cachi

Nel titolo di questo libro illustrato, “Ariel e l’albero dei cachi”, sono contenuti già due dei protagonisti di questa storia. Come sottolinea nell’introduzione Rav Luciano Meir Caro, un altro elemento centrale del racconto è la bicicletta di Ariel, la Dei. Un classico, verrebbe da dire, se si pensa soprattutto all’importanza del mezzo in questione per l’Italia di quegli anni e del dopoguerra. Al giovane protagonista la regala la nonna, Cesarina Lampronti, altro personaggio chiave della storia raccontata da Alessandro Marcigliano.

Tenendo insieme queste componenti, in poche pagine e in pochissime parole “Ariel e l’albero dei cachi” racchiude il dramma degli ebrei durante le persecuzioni razziali, l’esclusione dalla vita pubblica e soprattutto la deportazione, utilizzando peraltro linguaggi adatti agli studenti più piccoli. Il testo è ambientato a Ferrara, di cui vengono riportate le vicende in merito alle persecuzioni antiebraiche attraverso una nota dell’autore, ben curata e posizionata in appendice al volume. Romanzando la realtà, la storia raggiunge il suo climax soprattutto attraverso la fuga di Ariel dai rastrellamenti. Per scoprirne il finale si invita ovviamente alla lettura.

Una riflessione sul carattere narrativo del testo. Il punto di vista è quello del bambino, sebbene a scrivere sia un adulto che sceglie oltretutto la terza persona per raccontare gli avvenimenti. Quel punto di vista è restituito in maniera delicata, congrua. Il testo si presenta, così, particolarmente adatto alla fascia d’età del protagonista, suggeribile per la scuola secondaria di I grado.

Sembrerebbe una banalità. Ma non è così scontato che ci si riesca ad immedesimare in un altro tempo della vita, a restituire quelle sensazioni. In questo aiuta la scrittura di Marcigliano, come detto, che muove tra il poetico e la pennellata, con frasi brevi e immaginifiche, spesso criptiche. Ma soprattutto influiscono i disegni di Chiara Sgarbi, che gioca tra il bianco, il nero e i colori della natura – altra protagonista silente del romanzo – attirando l’attenzione del lettore.

 

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